Circolare di Studio n. 23 del 7 settembre 2023

Nuova sabatini- Sabatini digitale e green

OGGETTO: Nuova sabatini- Sabatini digitale e green

Anche  per  l’annualità  2023  lo  Stato  Italiano  ha  riconfermato il rifinanziamento della legge Sabatini. La nuova Sabatini 2023 è l’agevolazione che permette alle imprese di ottenere un significativo beneficio fiscale se investono in nuovi beni strumentali funzionali all’attività d’impresa.

Moltissime sono le modifiche intervenute nel tempo, alcune delle quali, molto significative.

Oggi la legge Sabatini funziona nel modo seguente:

  • L’investimento deve essere fatto e completato nei 12 mesi successivi all’ottenimento del contributo (durante il periodo pandemico tale termine era stato dilatato a 18 mesi). Per i finanziamenti/leasing stipulati dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023 il termine di dodici mesi per l’ultimazione degli investimenti è prorogato per ulteriori sei mesi;
  • L’erogazione è in un’unica rata per gli investimenti inferiori a 200 mila euro, altrimenti, per tutti gli altri investimenti, l’erogazione avviene in 6 rate;
  • Negli anni sono stati rimodulati i tetti dell’investimento agevolabile: l’investimento delle imprese può andare da un minimo di 20 mila a un massimo di 4 milioni di euro, per rientrare nel range agevolabile;
  • La domanda di contributo è stata semplificata, utilizzando la piattaforma informatica del Ministero, attraverso la produzione un documento di richiesta di erogazione del contributo (in caso di erogazione su più anni, le richieste di pagamento vanno fatte a cadenza annuale con un documento (richiesta di pagamento) da trasmettere tramite portale del ministero).

NOVITA’ SABATINI GREEN

Per le  domande  inviate  a  partire  dal  1°  gennaio 2023 l’agevolazione è stata estesa ad investimenti a basso impatto ambientale e alle imprese in possesso di una certificazione ambientale.

Nello specifico, si tratta di «investimenti green» correlati all’acquisto, o acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. Per tali operazioni l’agevolazione è concessa alla PMI nella forma di un contributo in conto impianti il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento ad un tasso d’interesse annuo pari al 3,575 per cento.

ENTITA’ DEL CONTRIBUTO

Il contributo che viene concesso dal Ministero dello sviluppo economico a valere sulle domande della Nuova Sabatini è una percentuale di abbattimento sul tasso di interesse che l’istituto di credito ha applicato sul finanziamento che l’impresa ha ottenuto (di durata massima di 5 anni) per l’acquisto di un bene strumentale nuovo direttamente collegato all’attività d’impresa.

In particolare, il contributo abbatte di 2.75 punti percentuali la percentuale di interesse applicata dall’istituto di credito per tutti quegli investimenti che vengono ritenuti “ordinari“, ovvero, per quei beni che non rientrano nelle tecnologie digitali e nei sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti e negli investimenti green. Per questi ultimi, tecnologie digitali e investimenti green, la percentuale di abbattimeno sale al 3.575 per cento. È importante specificare che l’abbattimento da parte del Ministero dello sviluppo economico non si applica al tasso di interesse “fatto 100” il tasso stesso, ma si applica sulla percentuale di interesse così come applicata.

Per fare un esempio: se un’impresa ha ottenuto un tasso di interesse al finanziamento di 3 punti percentuali, il contributo sulla Nuova Sabatini permetterà a quell’impresa di avere un tasso effettivo di 0.25 punti percentuali, ovvero la differenza risultante dal tasso applicato dall’istituto di credito (3 per cento) e la quota di tasso abbattuto dallo Stato (2.75 per cento).

Qualora il tasso di finanziamento applicato dall’istituto di credito o dal mediatore finanziario fosse uguale al 2.75 oppure al 3.575 (a seconda che si tratti di investimenti ordinari o investimenti in tecnologie digitali), l’effetto di una domanda accettata a valere sulla Nuova Sabatini è il finanziamento a zero, quindi l’abbattimento totale del costo del denaro. Qualora, invece, il tasso applicato fosse inferiore a 2.75 o 3.575, l’impresa beneficiaria va addirittura a credito

Investimenti “digitali o green” e investimenti “ordinari”

Nella normativa che regola l’applicazione della Nuova legge Sabatini 2023, il contributo dello stato varia dal 2.75 punti percentuale a 3.575 punti percentuali, a seconda del bene a cui si riferisce il finanziamento: bene “ordinario” nel primo caso, “investimento digitale” o “investimento green” nel secondo caso.

La distinzione è molto netta: nel caso dei beni “ordinari” si tratta di beni che sono funzionali all’attività d’impresa ma non caratterizzano la sfera digitale della stessa, nel caso di “investimenti digitali “o “investimenti green” si tratta di beni che vanno in direzione di industria 4.0 o investimenti digitali volti all’interconnessione aziendale ovvero della transizione ecologica.

Come anche per le altre agevolazioni in materia di industria 4.0, l’elenco completo dei beni è incluso nei punti 6 A e 6 B della circolare 14036 del 15 febbraio 2017 a firma del Ministero dello Sviluppo economico a cui si aggiunge l’elenco 6C per quanto attiene i beni green.

Investimenti digitali

Anche nel caso dell’acquisto di un bene fra quelli compresi nel precedente riferimento normativo (investimenti digitali), per ottenere la maggiorazione del 30 per cento del contributo (3.575 al poso di 2.75 per cento) dovranno sussistere alcune condizioni:

  • controllo CNC o PLC,
  • interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto delle istruzioni,
  • integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con altre macchine del ciclo produttivo o con la rete di fornitura,
  • presenza di interfaccia macchina/uomo, perfetta aderenza ai parametri di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.

La normativa prevede, inoltre, che tali beni debbano rispecchiare almeno due delle seguenti tre caratteristiche: essere dotati di sistemi di tele manutenzione, telediagnosi oppure controllo in remoto, essere dotati di sistemi (appositi set di sensori) di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo, ricalcare il modello cyberfisico.

Qualora i beni non siano dotati di tali caratteristiche e l’impresa li abbia presentati al Ministero come beni digitali, è esclusa anche la loro ammissione a finanziamento come investimenti ordinari nella stessa domanda. Per ottenere il contributo come investimento ordinario, l’impresa dovrà redigere una nuova domanda, rispettando tutte le caratteristiche formali di ammissibilità (investimento iniziato dopo la presentazione della domanda).

Investimenti green

La Nuova Sabatini Green 2023 sostiene, con un contributo in conto interessi, investimenti finalizzati all’acquisto, o acquisizione (leasing finanziario), di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale.

Per questa tipologia di beni, l’agevolazione, nella forma di un contributo in conto interessi, è maggiorata del 30% (come per i beni digitali) rispetto a quelle previste per gli investimenti in beni strumentali ordinari.

Tuttavia spetta all’impresa l’onere di dimostrare l’aspetto “green” dei beni. I beneficiari dovranno quindi essere in possesso di un’idonea certificazione ambientale di processo oppure di prodotto sui quegli specifici beni. In alternativa ci dovrà essere un’idonea autodichiarazione ambientale rilasciata da produttori, importatori o distributori.

Per quanto attiene le certificazioni, sono considerate valide:

  1. EMAS
  2. ISO 14001
  3. ISO 50001
  4. Certificazione Biologica (come da Regolamento UE 848/2018)
  5. SQNPI
  6. Certificazione volontaria di Sostenibilità della filiera ortofrutticola
  7. Certificazione volontaria di Sostenibilità della filiera vitivinicola
  1. A.P. Spring
  2. UNI 11233:2009
  3. PEFC -SMF
  4. FSC- FM

Per quanto attiene le certificazioni ambientali di prodotto volontarie, sono ammesse:

  1. Etichette ambientali Tipo I – ISO 14024
  2. Autodichiarazioni ambientali Tipo II – ISO 14021
  3. Dichiarazioni Ambientali di Prodotto ISO Tipo III – ISO 14025
  4. Energy Label (certificazione obbligatoria)

Lo Studio rimane a disposizione per eventuali chiarimenti